Scandalo di Prato: Una vera insegnante c’è ed è quella che ha salvato il 14enne. Ecco cosa ha fatto
In questa storia dell’infermiera di Prato e del ragazzo di 14 anni alla quale lei impartiva ripetizioni, ci sono tanti protagonisti e tasselli che devono essere messi a posto. Ma il 14enne si libera e racconta dettagli inediti della vicenda.
Le minacce
La donna – che secondo alcune fonti dovrebbe chiamarsi Clarissa – è agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale per induzione, mentre il marito ha ricevuto un avviso si garanzia.
In tutto questo c’è un ragazzo di 14 anni che è diventato padre e un bambino, protagonista inconsapevole di questa storia che non si sa come potrà andare a finire. La donna che impartiva le ripetizioni di inglese ( ma che di professione fa l’operatrice sanitaria) ha più volte minacciato via messaggio – conservati dal giovane e consegnati alle autorità – di uccidersi qualora lui avesse troncato la relazione sentimentale e fisica.
Non solo, il suo intento era anche quello di presentarsi davanti a scuola con il figlio in braccio al fine che lo sapessero tutti quanti senza alcun mezzo termine.
Il racconto dell’insegnante di educazione fisica
Come si evince da Il Messaggero hanno testimoniato l’insegnante di educazione fisica del ragazzo nonché il responsabile della palestra dove il giovane di allenava a Karate, delineando il profilo di dolore di questo adolescente che si è ritrovato in questa situazione.
Dalla testimonianza si evidenzia che fu la madre a chiedere all’insegnante di parlare con lui, per capire il motivo di questo suo cambiamento di umore. Dopo alcune pressioni e richieste, il giovane è scoppiato in lacrime e ha raccontato tutto quello che è successo – gravidanza compresa.
In un primo momento l’infermiera aveva indicato il marito come padre naturale del bambino, ritrattando e mettendo il 14enne in condizioni critiche:
“NON È DI MIO MARITO, MA È TUO”
Il ragazzino le avrebbe quindi chiesto di abortire, ma aveva ricevuto un netto rifiuto da parte della donna. La relazione non era mai stata troncata del tutto proprio per le minacce di cui sopra e le continue pressioni.
Altra relazione dell’infermiera con un 15enne
L’infermiera di Prato inoltre avrebbe ancora altro nascosto. Come riporta La Nazione, dalla pagina Facebook della 31enne sono emersi altri messaggi, ad un altro ragazzino.
Si tratterebbe anche in questo caso di uno studente, appena 15 anni, a cui la donna scriveva “Si, sono la tua mifl”.
Uno screenshot di una chat su Whatsapp, scrive La Nazione, con il minore, toscano, con cui aveva contatti nel 2017. La conversazione maliziosa, però, ha contribuito a inchiodare l’infermiera di Prato arrestata ieri dalla squadra mobile su disposizione del gip.
Fra i motivi che hanno spinto la procura a chiedere la misura cautelare dopo 23 giorni dall’apertura dell’inchiesta, c’è il ritrovamento nel telefono dell’indagata. Contatti a siti pedopornografici e conversazioni con ragazzini anche prima che cominciasse la relazione con il quindicenne.