Sono due gli elementi che avvalorano l’ipotesi di fuga di Antonio De Marco, assassino della giovane coppia di Lecce. Nei giorni succedenti l’omicidio, il giovane infermiere avrebbe avuto pochi contatti telefonici con i genitori. In una telefonata, però, li avvisa di un probabile allontanamento da Lecce per qualche giorno. Probabilmente De Marco stava infatti già pensando alla fuga. Un altro indizio riguarda la sua chat di WhatsApp. Sulla chat di Daniele, l’arbitro leccese rimasto ucciso, si nota che la foto profilo di Antonio De Marco scompare il 28 settembre, segno che il 21enne avesse eliminato o bloccato la sua vittima da WhatsApp. Un passo falso, questo, che supporta l’ipotesi di fuga di Antonio e che ha portato gli inquirenti a imporre lo stato di fermo proprio il 28 settembre.
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I SOSPETTI
Ma andiamo a ritroso e capiamo come gli inquirenti sono arrivati a incolpare Antonio De Marco per l’omicidio. In primo luogo, la mancanza di segni di effrazione o di forzatura sia sul portone principale dell’intero stabile, sia sulla porta d’ingresso della casa di Daniele De Santis e Eleonora Manta. Ciò ha fatto presupporre che l’assassino si fosse introdotto con un suo proprio mazzo di chiavi. In secondo luogo, la scena del crimine. Secondo la ricostruzione dei fatti l’aggressione è iniziata in cucina e non all’ingresso. Questo rendeva improbabile l’idea che la giovane coppia avesse aperto la porta all’assassino. Con molta probabilità, Antonio De Marco ha aperto silenziosamente la porta e ha aggredito di sorpresa le sue vittime.
Questi elementi hanno portato gli inquirenti a concentrare le ricerche sull’omicidio sui vari inquilini di casa De Santis Manta. In un primo momento le indagini avevano per protagonista un conoscente della coppia di nome Andrea. Ma la scomparsa della foto su WhatsApp ha subito spostato l’attenzione su De Marco. Sul telefono di De Santis è stato trovato il numero dell’assassino sotto la voce di “Ragazzoinfermiere Via Montello”. 55 messaggi erano stati scambiati tra i due giovani su WhatsApp, tra il 29 ottobre 2019 al 17 agosto 2020. Sino al 28 settembre, quando l’assassino ha bloccato la vittima, rendendo la foto non visibile. Infine, l’elemento decisivo che ha incastrato l’infermiere sono state le telecamere posizionate vicino la sua casa.
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LA SITUAZIONE ATTUALE
Antonio De Marco si trova da lunedì 28 settembre nel carcere di Borgo San Nicola a Lecce. Non vedeva i parenti, residenti a Casarano, da prima dell’omicidio. Nella prima telefona con i genitori, le sue richieste sono state degli abiti e un libro di preghiere. Ieri ha potuto rivedere per la prima volta un familiare. De Marco ha avuto infatti un incontro con la sorella Mariangela durato un’ora. In tale colloquio la ragazza gli avrebbe chiesto di raccontare tutta la verità sul duplice omicidio, riferendosi in particolare al reale movente.
A tal riguardo ha parlato la nonna di Eleonora Manta. Mentre i legali di Antonio De Marco chiederanno con molta probabilità una perizia psichiatrica per stabilire se il giovane fosse in grado di intendere e di volere nel momento in cui ha accoltellato ripetutamente e fino alla morte la giovane coppia, la nonna pensa che l’infermiere avesse invece un motivo valido per l’omicidio. “Penso che nella sua mente era innamorato di uno o dell’altro”, queste le sue parole, che aprirebbero un’altra pista di indagine. “L’ ho cresciuta come se fosse figlia mia. Non puoi immaginare perché un incidente è un incidente, una malattia è una malattia. Ma perché sono troppo felici questi ragazzi, ma siamo pazzi? Erano innamorati. Noi piangiamo entrambi, non solo Eleonora”.
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