Mamma uccide il suo cagnolino per punizione, 13enne la ammazza a coltellate
Per Shao quel cagnolino era tutto. Non solo un amico fedele e giocherellone con cui divertirsi, ma soprattutto un rifugio amorevole e sicuro in una vita familiare difficile: da un lato una mamma severissima che lo sgridava dalla mattina alla sera, dall’altro un padre assente che lavorava a centinaia di km di distanza dalla loro casa nella contea di Jianhu, in Cina. Un equilibrio delicato spezzato irrimediabilmente sabato scorso quando, sotto i suoi occhi, sua madre Yang, una 37enne proprietaria di un negozio di abbigliamento, ha ucciso l’animale, colpevole secondo lei di far perdere troppo tempo al figlio 13enne. A quel punto Shao è praticamente impazzito e ha dato sfogo a tutta la sua rabbia repressa: si è scagliato come un ossesso contro la madre, l’ha uccisa a colpi di mannaia ed è fuggito da casa. Gli agenti di polizia lo hanno arrestato lunedì in un ristorante aperto 24 ore su 24 dove era andato dopo l’omicidio e dove era rimasto sotto choc per tutto il tempo ordinando tazze d’acqua e mangiando i biscotti che aveva portato con sé insieme alla cartella per la scuola.
La tragedia ha inevitabilmente riacceso nel Paese l’allarme per la delinquenza minorile e le polemiche relative alle misure previste per i ragazzini che commettono reati. Secondo la legge cinese, infatti, i minori di 14 anni non possono essere ritenuti penalmente responsabili, mentre quelli tra i 14 e i 16 anni possono essere arrestati e accusati di reati come omicidio, rapina e stupro. Nel frattempo, però, le strutture per la correzione giovanile accettano solo adolescenti tra i 14 e i 18 anni. Nel dicembre scorso un 12enne uccise con 20 pugnalate la madre che lo aveva frustato per aver fumato: una tragedia che lasciò sotto choc l’opinione pubblica dopo che il ragazzino venne rilasciato nove giorni dopo l’omicidio perché non poteva essere perseguito.
Le analogie tra i due casi stanno spingendo in queste ore moltissime persone a sollecitare il governo affinché riveda l’attuale sistema giuridico relativo ai casi di criminalità minorile, in linea con i 30 politici che la scorsa settimana hanno presentato una proposta al Congresso nazionale del popolo per ridurre l’età della responsabilità penale a 12 anni. Al loro fianco moltissimi esperti che esortato il governo a trovare soluzioni efficaci per educare e riabilitare i giovani delinquenti.