Triste momento per il cast di Un posto al sole e per l’intera famiglia della soap-opera: un giovane ragazzo, Marco Malapelle, attrezzista e macchinista è morto. Oltre a lavorare per Un posto al sole, Marco Malapelle ha partecipato ad altre importanti produzioni come L’Amica Geniale, nei concerti di Liberato e negli sketch dei The Jackal. La sua scomparsa, avvenuta a causa di un male terribile, che l’ha colpito improvvisamente, ha distrutto la famiglia, gli amici e i suoi colleghi.
Addio a Marco, macchinista e aspirante attore
Il ragazzo che faceva parte della troupe aveva un soprannome, quello di ‘O Gemello, perché anche il fratello gemello Carmelo lavora nel suo stesso ambiente. I due erano inseparabili e venivano spesso scambiati. Marco è morto giovanissimo: aveva tutta la vita davanti e sognava un giorno di poter essere qualcosa in più di un macchinista. Il suo volto si è prestava ad una carriera da brillante attore e il bel Marco aveva iniziato anche a fare qualche piccola comparsa. A salutarlo oggi ci sono le parole di amici, parenti e dei colleghi che per mesi hanno lavorato a stretto contatto per portare a termine una produzione.
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La famiglia di Un posto al sole unita nel dolore
Con queste parole lo ricorda il regista e attore Vincenzo Pirozzi, collega di Un posto al sole: “Marco faceva parte della manovalanza, era uno di quelli che agiva dietro e non davanti alla macchina da presa. ‘O gemello faceva parte dell’anima dei film, quello che difficilmente riuscivi a leggere nei titoli di coda ma che è fondamentale per la realizzazione di una produzione cinematografica, fondamentale come gli attori protagonisti. Ci tengo a precisare questa cosa perché conoscendolo so che avrebbe preferito che si parlasse di lui per quello che realmente ha svolto sul campo. Questo ragazzo amava quello che faceva e lo faceva in modo superlativo, perché nei titoli di coda c’è gente che lavora e senza di loro i film non possono essere realizzati”.
L’Addio a Marco Malapelle, tutto il cast di Un posto al Sole di unisce nel dolore
Marco Malapelle ha lasciato il segno nel mondo della serialità televisiva, nonostante lavorasse dietro la telecamera e non davanti. Il grande Totò, recitando la sua “Preghiera del clown”, ringraziava il padreterno «per averci dato anche oggi la forza di fare il più bello spettacolo del mondo». Non stupisca, quindi, che in ogni troupe cinematografica o televisiva nasca un’alchimia tra persone abituate a lavorare spalla a spalla anche per molto tempo e a ‘sopportarsi’ in virtù di un bene più grande: portare a termine le riprese.
Perché lo chiamavano ‘O Gemello
Forse è questo che spiega il clamore in un giorno d’agosto per la morte di un ragazzo che non era un attore (ma che forse, in cuor suo sperava di diventare, era bello e giovane e aveva anche iniziato a fare da comparsa) né uno di quei personaggini in vista sui social network ma, semplicemente, un lavoratore, o come si dice a Napoli nu faticatore. Il cordoglio e il clamore mezzo social per la morte di Marco Malapelle, 33enne del Rione Stella forse si spiega anche così e non solo per il dispiacere verso un destino così avverso, una scomparsa nel fiore degli anni per un male che non ha dato scampo, tempo né tregua. Marco Malapelle – così come il fratello gemello Carmelo – era un competente operatore di quel circo itinerante che è una squadra di riprese.