Uccisa dal fidanzato, il Killer Aveva inviato un sms al papà della ragazza: Ecco che aveva scritto
Diceva di amarla ma l’ha uccisa a calci e pugni massacrandola di botte nella casa che condividevano per poi scappare e chiudere la porta dietro di se come se nulla fosse accaduto. Così il 26enne Cristian Ioppolo avrebbe ucciso la sua fidanzata di tre anni più giovane, Alessandra Immacolata Musarra, nella notte tra mercoledì e giovedì nella casa di contrada Campolino, a Messina.
A ritrovare il corpo senza vita della giovane in un pozza di sangue è stato il padre che nella mattinata di giovedì era andato a controllare perché non riusciva più a mettersi in contatto con la figlia . Quando si è presentato davanti alla porta e nessuno lo ha aperto ha capito che era successo qualcosa di brutto e così ha deciso di passare dalla finestra scoprendo quello che mai avrebbe voluto vedere: la figlia col volto completamente tumefatto, i capelli strappati che giaceva sul letto priva di vita .
“Tanta, troppa violenza… “, così ha descritto la brutale scena che si è presentata davanti ai suoi occhi il padre di Alessandra. Eppure Luciano Musarra inizialmente non ha capito e non ha pensato che potesse essere stato proprio il 26enne. Era stato messo in allarme da un messaggio arrivato dal cellulare della figlia prima che il telefono fosse staccato. Nello sms lei gli chiedeva aiuto perché sarebbe stata tenuta ostaggio dall’ex fidanzato. In realtà, come scoperto dagli inquirenti, era solo un tentativo maldestro di depistaggio messo in atto dal 26enne per accusare l’ex della sua ragazza e scagionarsi prima di darsi alla fuga .
“Avevo ricevuto un messaggio ed ho chiamato mio figlio che sta sotto per andare ad aiutarla ma lei non rispondeva. Non apriva la porta e così siamo entrati con la scala nel balcone, sono salito e l’ho trovata morta” ha dichiarato l’uomo distrutto dal dolore, aggiungendo: “Non ho capito subito che era coinvolto il fidanzato . Tanta, troppa violenza.. Non so come spiegare tanta violenza”.
Gli agenti della squadra mobile invece avevano subito concentrato le attenzioni su di lui che, dopo un lungo interrogatorio durante il quale avrebbe cambiato più volte versione, infine è crollato e ha confessato di aver ucciso la 23enne e di aver mandato il messaggio al padre. Per gli inquirenti l’uomo aveva già picchiato la donna anche se non risultano denunce e l’efferato omicidio sarebbe da ricondurre proprio alla sua gelosia e al fatto che non accettasse l’amicizia della vittima con un suo ex fidanzato.