Emanuela Orlandi, scoperto il dossier segreto in Vaticano: “Ecco che fine ha fatto la ragazza”
Un dossier sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, finito in mano a un sacerdote, ex dipendente della Santa Sede, il quale, dopo averlo letto e fotocopiato, lo ha consegnato a diversi personaggi, facendo arrivare indirettamente alcune informazioni nelle mani della famiglia della giovane cittadina vaticana scomparsa nel nulla il 22 giugno del 1983.
Sarebbe contenuta all’interno di questo documento la nuova pista sul giallo di Emanuela Orlandi che stavolta porta dritti in Vaticano, tra la Basilica di San Pietro e l’aula Paolo VI, all’interno dell’unico cimitero della piccola città-stato, il campo santo teutonico. “Cercate il corpo di Emanuela lì” è l’informazione ricevuta l’estate scorsa dalla famiglia Orlandi che ha quindi presentato al Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, una richiesta: ricevere informazioni su una ben precisa tomba del cimitero teutonico e, nel caso in cui non fosse possibile ottenere notizie, aprirla, in presenza dei familiari di Emanuela e dei loro periti, e verificare se all’interno ci son davvero i resti della ragazza.
“La lettera è stata ricevuta e verranno ora studiate le richieste rivolte nella missiva”, ha fatto sapere la Sala Stampa Vaticana. Segnale questo che il Vaticano vuol far luce sulla vicenda, collaborando con le autorità italiane e soprattutto con la famiglia della giovane. L’epoca dei misteri e dei silenzi sarebbe insomma finita. “Faremo il possibile per rendere giustizia a Emanuela”, fanno sapere, infatti, dal palazzo apostolico voci autorevoli.
Dopo la vicenda delle ossa rinvenute all’interno della nunziatura apostolica in Italia, rivelatasi in realtà un buco nell’acqua (le ossa appartenevano a un uomo ed erano antecedenti al 1964), i familiari della giovane scomparsa tornano ancora una volta a sperare, questa volta dopo aver ricevuto l’informazione da una “fonte interna” che avrebbe invitato la famiglia a cercare Emanuela all’interno del campo santo in Vaticano, inviando una lettera con scritto “Cercate dove guarda l’angelo” e allegata la foto di una tomba con un angelo di pietra che tiene in mano una pergamena con scritto “Requiescat in pace”, riposa in pace. Alla base del loculo, una lastra di marmo con inciso il nome della principessa Sofia e del principe Gustavo von Hohenlohe, cardinale tedesco morto a Roma nel 1896.
Come rivelato dal Corriere della Sera, quella sarebbe l’unica tomba dove ogni mattina qualcuno accende un lumino e porta dei fiori freschi. L’indicazione riguardante quella tomba, però, come ci risulta sarebbe contenuta in un dossier, riemerso dal Vaticano tra il 2013 e il 2015 e che oltre all’informazione sul campo santo teutonico, conterrebbe anche altri dettagli sulla fine di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, l’altra ragazzina scomparsa nel maggio del 1983. A chiedere lumi sulla vicenda, nei mesi scorsi, anche Papa Francesco che aveva studiato il caso e aveva invocato massima collaborazione.
Articolo pubblicato nell’edizione odierna del quotidiano il Giornale