Diplomati magistrale fuori da GAE: dipende dalla sentenza individuale
Il pronunciamento del Consiglio di Stato che con le sentenze n. 4 e 5/2019 ha stabilito che i docenti diplomati magistrale con titolo conseguito entro a.s. 2001/02 non hanno diritto all’inserimento in GaE ha destato, come naturale, una generale preoccupazione.
La sentenza va letta come orientamento al quale con tutta probabilità i giudici si atterranno nel prossimo immediato, a meno che non ci siano dei ribaltamenti di prospettiva nella vicenda.
Non ci sarà pertanto nessuna nota Ministeriale che “butterà fuori dalle GaE” i docenti inseriti finora con la riserva, ma si continuerà a procedere secondo quanto accaduto finora.
E’ la sentenza di merito (in data diversa per ciascun ricorrente o gruppo di ricorrenti) a decidere l’esito finale del ricorso.
Sarà poi l’Ufficio Scolastico, ricevuta la sentenza, a disporre quanto stabilito dal decreto Dignità, ossia la trasformazione dell’eventuale contratto a tempo indeterminato o supplenza al 31 agosto al 30 giugno e il depennamento da Gae e prima fascia.
Nel frattempo si attende per il 12 marzo l’udienza della Corte di Cassazione.
Le motivazioni toccano in modo argomentato più punti della questione: dall’eccesso di potere giurisdizionale al difetto assoluto di giurisdizione, fino alla violazione della Costituzione e della Cedu.
Ben quattordici sono i legali patrocinanti. Tra questi, figurano gli avvocati Zampieri, Galleano, De Michele e Miceli, che hanno agito per Anief.
Nel caso di una decisione favorevole ai diplomati magistrale, i ricorrenti oltre all’inserimento nelle Graduatorie ad esaurimento (per il 50% dei ruoli) potranno continuare a beneficiare della possibilità data dal concorso (straordinario e ordinario) per il restante 50% dei ruoli.
Da più parti comunque si invoca comunque una soluzione politica alla vicenda che interessa circa 50mila insegnanti.